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CARMILLA ON LINE FEATURES THE GREAT KAT IN "TOO MANY NOTES. WICKED, INCOMPLETE AND BIASED HISTORY OF SHRED GUITAR"!
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Troppe note
Storia scellerata, incompleta e faziosa della shred guitar
 
Il ricordo ammanta il passato di una luce dorata e spesso ci fa dimenticare quali periodi di depravazione abbia attraversato la musica. Rimbambiti da nostalgie à la Fazio, tutto diventa “mitico” e ci si commuove ascoltando Gazebo, magari sorseggiando – da veri antimonopolisti – una Royal Crown Cola. Gli anni Ottanta ci hanno lasciato spazzatura irriciclabile: i colori squillanti e le spalle rinforzate nella moda, l’estetica berlusconiana in tivù, i socialisti in politica, la Milano da bere, i capelli trattati col gel… E lo shred metal nel rock.
“To shred” significa fare a pezzettini: il pentagramma per gli appassionati, i coglioni per chi aborrisce questa pratica onanistica sul manico dello strumento. E mentre il rock mainstream era paurosamente orfano di belle chitarre, andava crescendo sul mercato la musica dura, con le punte estreme dei virtuosi a sei corde. Dopo i guitar heroes dei Settanta, ecco la deriva fascistoide: la chitarra è un’appendice fallica maschilista e l’assolo la prova della tua ottusa virilità. E con gli ultraveloci degli Ottanta la destrezza sostituisce il buon gusto. Poi, si badi, a nessuno sano di mente può dispiacere la svisata supersonica. Il problema è quando la svisata dura dieci minuti e diventa la ragion d’essere musicale di un artista. O presunto tale.
 
Com’è evidente, la velocità alla chitarra è comunque un mito insensato, un po’ come la lunghezza del pene. Ed è una sorpresa scoprire che oggi l’essere umano più veloce sul manico sia una donna fuori come un balcone. Si fa chiamare The Great Kat e non ho trovato una sua foto senza che avesse le fauci spalancate come un vampiro, sempre (s)vestita da dominatrice e inzaccherata del sangue dei suoi nemici. A suo modo, nel personaggio, c’è una follia che sfiora la genialità.
Too many notes
Wicked, Incomplete and Biased History Of Shred Guitar

The memory of a past cloaked in the golden light and often makes us forget what has gone through periods of depravity in music. Dumb nostalgia from the Fazio, everything becomes "mythical" and we are moved by listening Gazebo, sipping - as true anti-monopoly - a Royal Crown Cola.  The eighties gave us thrash: the bright colors and reinforced shoulders in fashion, Berlusconi's appearance on TV, the socialists in politics, the Milan drink, the hair treated with the gel ... and shred metal rock. "To shred" means the small bits: the sign of the pentagram for the fans, the balls for those who abhor this selfish practice of the instrument. And while the rock mainstream was eerily orphan of guitars, the hard music was growing in the market, with the extremes of the six-string virtuoso. After the guitar heroes of the seventies, here comes the fascists: the guitar is phallic male appendage and the absolute proof of your manhood. And with the dexterity of Eighties replacing the good taste. Then, mind you, anyone of sound mind may regret the supersonic misrepresented. The problem is when misrepresented the last ten minutes and it becomes the reason of being a musical artist. Or suspicious.

As is evident, The velocity of the guitar is a myth like the length of the penis. And one is surprised to discover that there exists a human that fast, which is a furious woman. She is called The Great Kat and I have not found one photo without her mouth wide open like a vampire, always dressed like a dominatrix and covered in blood of her enemies. Costumed in this way, there is a madness that borders on genius.

 

 

Diplomata giovanissima alla prestigiosa Juilliard e ritenendo che la musica classica fosse morta a causa di scoreggioni come Cage e Schoenberg, The Great Kat ha deciso di convertire i temi immortali di Paganini, Vivaldi, Beethoven e Wagner in quello che lei definisce lo shred/classical, dove le partiture sono una gragnuolata di proiettili. L’ho contattata via mail ben sapendo che è un tipetto da prendere con le molle: tratta gli interlocutori come pezzenti e, se risultano fastidiosi, minaccia di piantargli un tacco in culo. Anche lei parla di sé in terza persona e sinché non inizio con le domande vere e proprie risponde con cortesia affettatissima, poi, al primo quesito, parte digitando in maiuscolo e in grassetto per simulare urla e generale isteria e condisce ogni risposta con punti esclamativi e ripetuti inviti a leccargli i piedi e inchinarsi davanti alla sua maestà. Paradossalmente discutiamo – se così si può dire – di Giuseppe Verdi e Paganini (che l’invasata ammira, modesta), ma il resto del mondo, compreso quello dei chitarristi, è ovviamente composto da esseri che definisce schiavi, gente lenta e inferiori in generale. L’unico personaggio verso cui mostra ammirazione (ma lo ammette a fatica) è quell’altro sciroccato di Ted Nugent. Ma forse c’entrano le idee di Ted su come relazionarsi coi nemici degli USA. Nel suo bellicoso Wagner’s War (dura – giuro – 11 minuti: “La gente NON ha tempo, STUPIDO!) Kat espone liricamente così la sua ricetta per i terroristi di Al Qaeda: “Disossarli e incenerirli come croccantini, buttare il loro cadavere su una pila di merda”. Ovviamente il miagolio di semibiscrome di questo zuccherino pro-Bush non è proprio per tutti i gusti anche se titoli come Bloody Vivaldi, Rossini’s Rape o Beethoven on Speed fanno augurare un po’ d’ironia. The Great Kat non toglie mai la maschera: sostiene di non dormire perché “è per i perdenti” e non ha hobby particolari fuorché “SBRANARE musica classica”. Non mi sono avventurato in campo sessuale, ma probabilmente apprezzerà i tempi del leone, felino che conclude in 7 secondi netti e, se fumasse, ci metterebbe pure una sigaretta.
 
Questo post riprende materiali decisamente shredded già apparsi su Rolling Stone.

Pubblicato Febbraio 24, 2011 11:07 PM

The young graduate of the prestigious Juilliard School in New York, declares that Classical Music was dead due to Cage and Schonberg, The Great Kat has decided to convert the immortal themes of Paganini, Vivaldi, Beethoven and Wagner, which she calls "shred/classical", where the scores are a hail of bullets.  I contacted her by email, well knowing that this person is not to be taken lightly: treats her partners like beggars, and if they are annoying, she threatene to plant a heel in their ass. She also talks about himself in third person and until she starts with the real questions answered politely, then the first question, in part by typing in capital letters and bold type to simulate screaming and general hysteria and seasoned with exclamation points, and each response repeated calls to lick their feet and bow to your master. We discuss paradoxically about Giuseppe Verdi and Paganini - that she admires - but the rest of the world, obviously composed of slaves, slow people and inferiors in general. The only person towards which she extends admiration for (but admits to getting bored of) is Ted Nugent. Perhaps the idea of Ted entered into her mind, because of the relationship with the enemies of the USA. In her last and warlike "Wagner's War" (lasts 11 minutes "people do not have time, stupid!"). The Great Kat talks lyrically about her prescription for the Al Qaeda terrorists: "Disembowel and burn him to a crisp. Throw his cadaver in a Pile of crap." Obviously, this sugary Pro-Bush stance is not right for everyone's taste, also the titles like "Bloody Vivaldi", "Rossini's Rape" or "Beethoven On Speed" are filled with a little bit of irony. In every way, The Great Kat never removes her mask; she tolerates not sleeping ("it is for losers") or hobbies, except for shredding Classical Music. She does not appear to be into the sexual field, but probably has the sexual appetite of a lion, a feline that finishes in seven seconds, cleans herself, and if she smoked, would also light up a cigarette.
 


This post takes much shredded materials have already appeared in Rolling Stone.

Published Feb. 24, 2011 11:07 PM

 


 

 
 
 
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